Aleksei Smirnov



Tra Simboli e Ombre: La Vita di Aleksei Smirnov

Aleksei Smirnov nacque a San Pietroburgo il 3 marzo 1902, in una famiglia borghese dedita al commercio di tessuti e alla diplomazia. Fin dalla giovane età fu attratto da ciò che giaceva oltre il velo del visibile: le icone, i testi liturgici e le storie di stregoni siberiani alimentavano la sua curiosità per l’invisibile.

Durante la rivoluzione del 1917, Aleksei fu costretto a fuggire insieme alla madre verso Helsinki, dove visse in esilio per alcuni anni. Lì incontrò un anziano massone finlandese, che lo introdusse alla simbologia iniziatica e ai riti del Rito Scozzese Antico e Accettato. A soli vent’anni fu iniziato nella loggia “Luce Nordica”, un’esperienza che cambiò radicalmente il corso della sua vita.

Nel 1923 si trasferì a Berlino, immerso nel clima turbolento della Repubblica di Weimar. Frequentava salotti teosofici, studiava il Corpus Hermeticum e scriveva articoli su riviste esoteriche russe in esilio. Il suo interesse per l’alchimia e la cabala crebbe grazie alla corrispondenza con studiosi francesi come René Guénon e Oswald Wirth.

Nel 1928 fu arrestato brevemente dalla polizia prussiana a causa delle sue frequentazioni sospette con gruppi considerati “sovversivi”, ma fu rilasciato grazie all’intervento di un diplomatico ceco, anch’egli iniziato. Da quel momento in poi, Smirnov adottò una vita semi-nascosta, spostandosi tra le capitali europee sotto pseudonimi come “A.S. Kirsanov” e “Eliad Raskin”.

Nel 1933 giunse a Torino, dove entrò in contatto con ambienti massonici italiani e con un piccolo circolo gnostico che praticava antichi riti pitagorici. Collaborò con architetti e matematici per decifrare le proporzioni sacre dei templi, sostenendo che il numero aureo contenesse la firma divina del mondo.

Le sue opere principali, oggi rarissime, includono:

  • Simboli del Fuoco Nascosto (1935)
  • Oltre il Velo di Iside (1940)
  • Le Lettere degli Angeli Neri (manoscritto incompiuto)

Durante la Seconda Guerra Mondiale sparì misteriosamente nei dintorni di Lione. Alcuni sostengono che si unì a una confraternita occulta per custodire antichi testi esoterici sottratti dai nazisti; altri ritengono che si rifugiò in Siria, sotto la protezione di un ramo sufi mistico.

La figura di Smirnov è oggi oggetto di culto tra gli studiosi di esoterismo e i ricercatori massonici. Il suo volto, severo ma ispirato, compare in ritratti sbiaditi e nei registri delle logge più ermetiche d’Europa.

“Il vero potere non è nel comando, ma nel comprendere ciò che muove i fili invisibili del mondo.”
Aleksei Smirnov, lettera a un confratello, 1931