João Menezes



Ombre di Luce: La Vita di João Menezes

João Menezes nacque a Coimbra il 21 gennaio 1903, figlio di un professore di lettere classiche e di una madre devota alle pratiche mariane. Cresciuto tra biblioteche e pellegrinaggi, João sviluppò una doppia inclinazione: da un lato la logica della filosofia antica, dall’altro il mistero del trascendente e dell’occulto.

A 17 anni, durante una visita a Lisbona, entrò per la prima volta in contatto con i circoli teosofici fondati da discepoli di Blavatsky e con la loggia massonica “Estrela de Thule”, legata al Rito di York. Iniziato nel 1922, dimostrò subito un talento raro nell’interpretazione simbolica dei testi sacri e delle strutture rituali.

Durante gli anni ‘20, João approfondì gli studi su Giordano Bruno, il sufismo iberico e i vangeli apocrifi. Scrisse brevi saggi su riviste esoteriche portoghesi come O Olho Interior e As Tábuas da Verdade. Era convinto che il destino del Portogallo fosse legato a un’antica profezia templare sopravvissuta nei manoscritti di Tomar.

Nel 1927 pubblicò A Rosa Obscura, un trattato in forma poetica che esplorava la connessione tra le apparizioni mariane, l’alchimia e la geometria sacra. L’opera fu bandita dalla diocesi di Coimbra ma elogiata in ambienti esoterici francesi e italiani per il suo stile visionario e iniziatico.

Nel 1930 viaggiò in Italia, dove conobbe l’esoterista Arturo Reghini e partecipò a riunioni riservate tra simbolisti e cabalisti fiorentini. João riportò in Portogallo frammenti di antichi testi ermetici, che integrò nella sua opera successiva O Livro do Centro Vazio.

Con l’avvento del regime salazarista, Menezes fu costretto a celare la sua identità. Smise di firmare gli scritti pubblici e operò sotto pseudonimi, dedicandosi all’insegnamento orale in piccoli circoli di iniziati, spesso all’interno di case borghesi nella Baixa lisboeta. Le sue lezioni vertevano su Cabala cristiana, astrologia pitagorica e interpretazione mistica del “Terzo Segreto di Fatima”.

Le autorità ecclesiastiche e politiche tentarono di censurarlo in più occasioni, ma la sua rete di discepoli protesse manoscritti e registrazioni su nastro magnetico, oggi conservati nella Biblioteca Esoterica di Porto. Alcuni studiosi suggeriscono che João avesse accesso a un frammento del “Liber Hermetis” mai pubblicato.

Tra le sue opere conosciute:

  • A Rosa Obscura (1927)
  • O Livro do Centro Vazio (1934)
  • Cartas de Pedra e Sal (1941)
  • O Manto do Sol Invisível (manoscritto incompiuto)

Morì nel 1968, in circostanze ancora oggi avvolte nel mistero. Alcuni sostengono che partecipò al tentativo di creare una “nuova loggia lucente” in Galizia; altri che avesse previsto la rivoluzione dei garofani in forma profetica. Il suo nome oggi circola tra archivisti iniziatici e viene evocato durante riti legati alla “Porta Atlantica del Sapere”.

“Il simbolo non è una fuga dalla realtà, ma il modo più puro per penetrarla.”
João Menezes, da Cartas de Pedra e Sal